Katie Kitamura – Una separazione

katie kitamura una separazione recensioneUna separazione di Katie Kitamura è un romanzo breve che lascia qualche punto di domanda su quale fosse il suo vero argomento. Si può dire che il tema sia la fine di un matrimonio, ma, una volta letto tutto il romanzo, qualche interrogativo sul suo significato rimane. La storia è raccontata dalla voce narrante della protagonista, una donna inglese che si sta separando dal marito. Lui è andato su una piccola isola greca a fare ricerche per un libro, lei va a cercarlo per chiedergli il divorzio. Quello che accade dopo questa premessa, contenuta nelle primissime pagine, ha un margine di ambiguità. Non è tanto nei fatti narrati, che tutto sommato sono chiari, quanto nel motivo che spinge Katie Kitamura a raccontare proprio questa vicenda e non un’altra.

Qualche spoiler sarà necessario per discuterne in modo non criptico, d’altra parte persino la copertina e la quarta di copertina alludono a un certo avvenimento.

SPOILER ALERT

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La protagonista non trova il marito dove dovrebbe essere e vaga per l’isola, osservando le persone che hanno avuto contatti con lui. Poi, a metà romanzo, scopre che lui è morto, assassinato durante una rapina. Ma questo evento tragico non innesca meccanismi di genere: Una separazione non è un thriller psicologico, né fa nulla per sembrarlo; e non è nemmeno un giallo. Piuttosto, è uno di quei romanzi che decostruiscono i meccanismi del giallo, riducendoli in una polvere che si deposita su riflessioni esistenziali. Il paragone è Friedrich Dürrenmatt, anche se il romanzo di Kitamura non esplicita chiaramente questa decostruzione; eppure alla fine l’operazione è questa.

Da un lato c’è il giallo, chiamato in causa dall’omicidio, ma anche dalla detection che la protagonista conduce da molto prima di scoprire che il marito sia morto. È un’indagine interiore sul suo matrimonio e sui movimenti del marito sull’isola, che non scende mai nel vivo delle cose ma si limita a guardarle da lontano, con distacco. I riferimenti alla vita matrimoniale dei due sono sempre generici, non vengono citati episodi specifici. Il vero oggetto dell’investigazione rimane volutamente sfocato: è il matrimonio, ma allo stesso tempo non lo è, così come non nemmeno la ricerca di un colpevole dell’omicidio.

Kitamura costruisce una serie di anticlimax che neutralizzano una suspense che ammiccherebbe al thriller. Il distacco tra la protagonista e l’oggetto delle sue riflessioni fa sì che il centro di tutto rimanga sempre in sospeso. Il libro parla del lutto, prima quello per un matrimonio finito e poi quello di una vedovanza improbabile, avvenuta in circostanze straordinarie e scomode, che mette il personaggio in una posizione impossibile.

Il problema è che la situazione descritta è così particolare da perdere le caratteristiche universali del tema trattato. Si arriva alla fine chiedendosi ancora quale fosse il vero punto del romanzo; una risposta univoca non c’è.

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