Kate Elizabeth Russell – Mia inquieta Vanessa

CONTENT WARNING: stupro, abusi su minori.

kate elizabeth russell mia inquieta vanessa recensione copertinaMia inquieta Vanessa di Kate Elizabeth Russell racconta la storia di una ragazzina di 15 anni abusata da un insegnante pedofilo, alternando il resoconto del periodo adolescenziale con la sua vita da trentenne traumatizzata. Si analizza nello specifico come il predatore la convinca da subito di avere lei la colpa dell’abuso, innescando un meccanismo che rovina l’esistenza di Vanessa anche quando diventa grande.

Si tratta di una rilettura di Lolita – romanzo ampiamente menzionato assieme ad altre opere di Nabokov, infatti il titolo My Dark Vanessa viene da Fuoco pallido – che sottolinea come il suo vero argomento fosse lo stupro; un fatto che dovrebbe apparire chiaro leggendo il libro di Nabokov, ma purtroppo non per tutti è così.

Non mi è piaciuto tutto di Mia inquieta Vanessa, ma penso che il tema sia importantissimo e trovo che questo libro sia utile, a prescindere da alcuni suoi difetti, perché mostra il punto di vista della “ninfetta” della situazione, cioè una quindicenne abusata da chi si dovrebbe prendere cura di lei (insegnante) e tradita da tutte le istituzioni (famiglia, scuola) che avrebbero potuto recuperare il danno già subito. È particolarmente efficace il modo in cui Russell mostra come sia la scuola, sia la madre di Vanessa filtrino l’accaduto secondo una lente misogina e colpevolizzante.

kate elizabeth russell mia inquieta vanessa recensione foto autrice

Ho trovato l’andamento della trama ripetitivo. Forse uno dei problemi è proprio lo sforzo di riprendere gli snodi di Lolita, che erano però annegati in un mare di prosa poetica e avevano un ritmo completamente diverso, mentre qui la prosa è piana e convenzionale e per questo credo che avrebbe tratto giovamento da un ritmo più serrato, con meno dettagli inutili. Lo scheletro del romanzo si vede in controluce, nel senso che è chiaro quali siano i suoi snodi davvero importanti; avrei preferito che tagliasse corto usando più ellissi, perché il punto è sempre molto chiaro e non c’è bisogno di girarci intorno più di tanto (e questo tra l’altro è un pregio, non un difetto). Così com’è l’ho trovato invece un libro un po’ noioso.

kate elizabeth russell mia inquieta vanessa recensione copertina 2Segnalo una controversia che ne ha accompagnato l’uscita, per via del paragone con un libro uscito in precedenza, Excavation, il memoir dell’autrice latina Wendy C. Ortiz. Il libro di Russell non è stato considerato un plagio, ma è stato fatto notare come lo stesso soggetto abbia avuto una risonanza maggiore nel momento in cui è stato presentato da una scrittrice bianca. Non è stato d’aiuto a Russell l’aver presentato l’opera come un prodotto di fantasia (in seguito alla controversia ne ha invece parlato come di un libro autobiografico). Sulla questione c’è un bell’articolo pubblicato da Vox, che ne parla in termini abbastanza neutrali, facendo però un approfondimento interessante sul senso di entrambi i libri in relazione a Lolita.

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